Olio e olivicoltura sono due elementi fondamentali del paesaggio ambientale italiano.
Da tempo immemore le colline e le valli della bella Italia sono tappezzate da fiorenti e rigogliosi ulivi e viaggiano a pari passo con la produzione di eccellente olio d’oliva extravergine, famoso oro verde a livello sia nazionale che internazionale.
Un prodotto così importante come l’olio d’oliva comporta che negli anni e, specialmente in questi ultimi in cui si è finalmente iniziato ad avere un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale, le luci siano puntate su qualsiasi aspetto che lo riguarda e oggi parliamo del suo ruolo ecologico e di come sia spesso ignorato.
Sapevate che la produzione di olio EVO ha un bassissimo impatto ambientale e che nel corso della sua vita è uno dei pochi prodotti che riesce ad assorbire più CO2 di quante ne emetta?
Al giorno d’oggi si pensa che parlare di un argomento specifico ottenga particolare rilevanza se posto all’attenzione di un pubblico solo durante la solita “Giornata mondiale di…” ma noi di Frantoio Bonamini vogliamo che il ruolo indispensabile che svolgono l’olivo e la sua coltivazione, specialmente nei territori a denominazione di origine, vengano ricordati e riconosciuti quotidianamente.
Infatti, l’olio extravergine DOP è purtroppo scarsamente valorizzato dal punto di vista ambientale nonostante, essendo un prodotto certificato e associato quindi a territori specifici e risorse locali, il suo ruolo possa effettivamente migliorare la sostenibilità non solo ambientale, ma anche quella economica e sociale.
In che modo?
La protezione delle indicazioni geografiche nell’ambito olivicolo può potenzialmente svolgere un ruolo positivo nella conservazione ambientale, semplicemente fungendo da ostacolo alla crescente intensificazione del settore dell’olio EVO e preservando così i sistemi agricoli tradizionali, tenendo conto delle specificità locali.
Oltre all’impegno e alla dedizione che noi di Frantoio Bonamini, profondi amanti del nostro territorio e delle tradizioni locali, mettiamo sul campo quanto è il momento di fare un passo in avanti sul tema valorizzazione e sostenibilità ambientale, ci permettiamo anche di fare qualcosa in più per questo tema importante.
E quindi… Come ri-utilizzare tutto dalle olive?
Una volta estratto il nostro prezioso olio extravergine, gli scarti anziché diventare un costo da smaltire rappresentano una vera e propria risorsa, poniamo in questo modo un ulteriore attenzione, particolare e maggiore, al recupero e all’ambiente.
Infatti, da oltre dieci anni, il nostro Frantoio ha avviato un fiorente processo di riciclo di quelli che, ormai non più definiti scarti, ma bensì sottoprodotti della lavorazione delle olive. Una volta estratto il prezioso protagonista, ovvero l’olio d’oliva extravergine, tutto ciò che rimane dalla produzione deve essere recuperato, riutilizzato e soprattutto valorizzato.
In che modo? Il nocciolo delle olive viene utilizzato per riscaldare l’intera struttura, mentre per quanto riguarda la polpa esausta, essa viene destinata alla produzione di biogas.
Ma, quando è possibile, cerchiamo di fare anche più di così.
Per esempio, abbiamo preso parte al progetto OLIVARE (acronimo di Olive Valorizzazione Recupero) e, in collaborazione con l’Università di Padova e il suo dipartimento della scienza del farmaco, abbiamo pensato di dare un ulteriore valore a questi sottoprodotti delle olive, recuperando tutti i principi attivi che potessero essere abbastanza interessanti dal punto di vista salutistico, farmaceutico e cosmetico. I risultati derivanti da questo “esperimento” sono stati la realizzazione di prodotti integratori utili sia ad umani che al mondo animale, confermando così quanto l’olivo (e l’olivicoltura) sia un prodotto utilizzabile a 360° e che, come tale, debba essere trattato e considerato.
E se ancora vi servisse un altro motivo per realizzare quanto sia l’impegno che Frantoio Bonamini mette nel promuovere e nel prendersi cura della sostenibilità in generale, vi facciamo quest’ultimo esempio che forse vi sorprenderà, data la presunta incompatibilità del tema olio d’oliva con quello che stiamo per rivelarvi.
Integrare in maniera stabile due filiere socialmente ed economicamente importanti come quella dell’olio di oliva e del latte e formaggi ovini è possibile ed è stato fatto.
L’idea di base è stata quella di riutilizzare la sansa delle olive, quindi il sottoprodotto più presente, e impiegarlo come alimento delle pecore da latte, per studiare la possibilità di avere migliorie a livello nutrizionale dei loro prodotti derivati. Ne è risultato che l’uso delle sanse delle olive ad alto contenuto di polifenoli riescono ad esercitare un effetto protettivo nei confronti dell’ossidazione dei prodotti di origine animale e migliorarne il profilo lipidico, anche includendone solo il 10-20%.
Quindi, tirando un po’ le somme, oltre a tutto quello già accennato in tema olio e sostenibilità… la coltivazione e la produzione di olio extravergine d’oliva sono effettivamente “sostenibili”?
In conclusione sì, l’olio extravergine di oliva è un prodotto sostenibile che può contribuire alla sostenibilità mondiale, riducendo l’impatto sull’ambiente, preservando le risorse idriche e contribuendo alla biodiversità. Scegliere un olio extravergine di oliva prodotto in modo sostenibile significa fare una scelta responsabile per noi, per il nostro pianeta e per le future generazioni.