Vi raccontiamo una storia.
Prima che Frantoio Bonamini diventasse uno dei punti di riferimento dell’olio extravergine di oliva italiano a livello nazionale e globale, era una piccola e semplice azienda familiare.
Un racconto un po’ particolare, quello che narra l’inizio dell’attività, in quanto trasuda forza di volontà e, soprattutto, forza d’animo.
Una vedova, madre di una bimba, prende in mano la proprietà del marito, deceduto combattendo nella Seconda Guerra Mondiale e con estrema tenacia e determinazione riesce a trasformarla nell’inizio di quello che adesso è lo storico Frantoio.
Vigne, uva, all’epoca, non uliveti e olive. Nettare degli Dei, non il famoso oro verde.
Solo l’unione della figlia con il giusto frantoiano ha fatto in modo che la produzione virasse su quello che adesso è lo scopo principale: produrre un olio extra vergine di qualità!
Qualche anno e cambiamento dopo, con lo sguardo rivolto a diventare un punto di riferimento nel mondo dell’extravergine, un nuovo progetto ha risvegliato la voglia di sperimentazione e ricerca che da sempre contraddistingue le mura di Bonamini.
E così, la nostra storia continua…
Tre ettari di terreno adiacente al frantoio, ma che fino alla primavera del 2012, portavano ancora il segno della vecchia produzione, ovvero coltivati a vigneto. Illogico e inusuale da parte di produttori di olio evo lasciare un terreno così prezioso inutilizzato ed è proprio arrivati a questa idea unanime che è stata presa la coraggiosa decisione: espiantare le viti e piantare ulivi.
Per 3 anni e mezzo il frantoio ha lavorato duramente per la sua nuova produzione di olio di oliva italiano, arrivando a piantare 4.000 olivi, per una produzione, nel loro primo anno produttivo, di 2.500 bottiglie di buon olio extravergine di oliva di frantoio.
Tecniche sperimentali di raccolta e nuove varietà di olive da testare, hanno portato alla creazione del Campo di Casa, l’olio CRU per eccellenza.
Per definizione un olio extravergine CRU è un olio evo prodotto con olive coltivate in un uliveto CRU; definito così quando clima, suolo e altri fattori, naturali e no, conferiscono all’olio di oliva caratteristiche uniche e specifiche, diverse da quelle presenti in altri extravergini, prodotti anche in luoghi vicini.
Questo olio di oliva extravergine, oltre alla sua denominazione sopra descritta, è figlio dell’arte del blending e in questo caso, la più complessa che il frantoio abbia mai sperimentato.
Dall’inglese blend, tradotto con “miscela, mescolanza, mescola”, è il termine corretto per indicare un olio extravergine che è la risultante del mix di diverse varietà di olive e, quando parliamo dell’olio extravergine italiano Campo di Casa, le varietà utilizzate sono, per la prima volta, ben 13.
Varietà come Grignano, Frantoio, Leccino, Casaliva, Bianchera, Coratina e tante altre, hanno contribuito alla creazione del gusto unico di questo olio 100% italiano.
Un extravergine dal colore giallo con lievi riflessi verdi, che a naso rilascia note morbide e dolci e in bocca regala sensazioni di frutta fresca e mandorla, sinonimo di una creazione evo del tutto equilibrata.
Un olio di oliva che si abbina perfettamente con pietanze dal gusto delicato come pesce di lago, primi piatti di sughi bianchi, formaggi freschi a pasta molle, verdure di stagione lessate o bollite.
La particolare etichetta racconta tutta una sua storia… rappresenta la forma esatta dell’uliveto del “Campo di Casa” e si riesce a notare anche l’inserimento delle coordinate geografiche dello stesso, così che ognuno abbia la possibilità di scoprire e visitare il luogo esatto dove è nato questo capolavoro dell’extravergine.